Radici Comuni degli stati coinvolti dall'incidente di Chernobyl
L'URSS: UNIONE DELLE REPUBBLICHE SOCIALISTE SOVIETICHE
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L'Unione delle
Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), detta anche Unione Sovietica
(Сов́етский Со́юз, Sovetskij Sojuz), fu tra il 1922 e il 1991 uno stato
dell'Eurasia settentrionale. La lista delle repubbliche costituenti l'Unione
Sovietica è variata nel corso del tempo. Negli anni precedenti lo
scioglimento dell'URSS ne facevano parte 15 Repubbliche Socialiste
Sovietiche (RSS). La più grande per superficie, economia, popolazione, e la
più importante sul piano politico era la Russia. Anche il territorio
dell'Unione Sovietica è variato nel tempo, corrispondendo, nel periodo più
recente approssimativamente a quello del tardo Impero Russo, senza tuttavia
Polonia e Finlandia. L'organizzazione politica del paese prevedeva un solo
partito politico ufficialmente riconosciuto, il Partito Comunista
dell'Unione Sovietica. (PCUS) |
La Storia
La Russia è uno dei pochi paesi europei a non
aver vissuto nel corso del XIX secolo una trasformazione politica oltre che
economica e sociale in senso democratico e borghese. Le tensioni tra le
esigenze di cambiamento espresse da una parte della popolazione e un modello
politico statico, basato su una monarchia autocratica sono all'origine di
tre rivoluzioni. La prima, senza esito, è del 1905, successiva alla
sconfitta nella guerra contro il Giappone. La seconda e la terza avvengono
invece nel 1917, rispettivamente a marzo (febbraio secondo il calendario
ortodosso) e novembre (ottobre), innescate da gravi problemi
politico-sociali, un diffuso malcontento nei confronti della monarchia, e
dalla tremenda crisi sofferta dalla Russia durante la prima guerra mondiale.
La seconda rivoluzione del febbraio 1917: Pietroburgo insorge contro il
regime zarista e viene costituito un governo provvisorio multipartitico
presieduto dal principe L'vov, che dura meno di un anno. Il 15 marzo lo zar
Nicola II è costretto ad abdicare. Il 7 maggio durante la VII conferenza
panrussa del Partito operaio socialdemocratico la componente bolscevica
propone di dare tutto il potere ai soviet degli operai, dei soldati e dei
contadini che nel frattempo si andavano formando in tutto il paese.
Si forma poi un nuovo governo guidato da Kerenskij e fallisce un tentativo
controrivoluzionario del generale Kornilov. La terza rivoluzione, iniziata
con la presa del Palazzo d'Inverno il 7 novembre 1917, ha successo e passa
alla storia sotto il nome di Rivoluzione Russa. Viene istituita la Ceka e
viene formato un governo rivoluzionario formato dai commissari dei consigli
del popolo. Il 18 gennaio 1918 viene sciolta l'assemblea costituente e il 3
marzo viene firmata la pace di Brest-Litovsk, che porta il paese fuori dalla
prima guerra mondiale. La decisione di firmare la pace provoca tensioni
all'interno del Partito operaio, che si trasforma in Partito comunista
russo, e le dimissioni dei commissari dissidenti, che in tal modo consegnano
il potere ai bolscevichi.
Sempre nel 1918 viene organizzata l'Armata rossa, che sostituisce il vecchio
e disgregato esercito. La reazione delle
forze escluse dal potere e delle
potenze straniere non si fa attendere. Nella primavera del 1918 gli inglesi
occupano i porti di Murmansk e Arcangelo, e i giapponesi il porto di
Vladivostok. In seguito intervennero anche Francia e Stati Uniti. In Ucraina
e Finlandia si instaurano regimi nazionalistici con l'aiuto tedesco, mentre
in Russia nascono ben 18 governi opposti al governo sovietico. La guerra
civile, che dura dal 1918 al 1921, vede l'Armata rossa combattere in
particolare con gli eserciti bianchi dell'ammiraglio Kolcak in Siberia e del
generale Denikin nella Russia meridionale. Dopo aver rischiato la sconfitta,
a partire dal 1919 l'Armata rossa riesce a prevalere, conquistando la Crimea
alla fine del 1920 e nel 1921 Caucaso, Georgia, Armenia e Azerbaijan.
La
guerra finì con la vittoria dell'Armata Rossa e la fondazione dell'Unione
Sovietica, il primo stato socialista del mondo, il 30 dicembre 1922, guidata
dal leader bolscevico Vladimir Lenin.
L'Unione Sovietica fu il successore dell'Impero Russo ma era più piccolo a
causa dell'indipendenza di Polonia, Finlandia e Stati Baltici. Lenin istituì
una politica per la quale a queste conquiste dell'Impero Russo venne
garantita l'indipendenza, e a molte altre venne concessa un'ampia autonomia.
Dopo la morte di Lenin, nel 1924, ci fu una lotta per il potere all'interno
della leadership del partito tra chi sosteneva la necessità di un'allargamento della rivoluzione ad altri paesi (Germania, soprattutto) e
chi teorizzava la possibilità e la necessità del "socialismo in un solo
paese". Il segretario del Partito Josif Stalin, fautore del socialismo
nazionale, emerse come nuovo capo.
Stalin avviò un programma di rapida
industrializzazione e di riforma agricola forzate, utilizzando lo stato come
leva dell'accumulazione capitalistica russa, mantenendo un'impalcatura
ideologica socialista. Per fare ciò ampliò drasticamente la portata della
polizia segreta di stato (prima NKVD, poi GPU, e infine KGB), e fece sì che
durante il suo governo, decine di milioni di persone venissero uccise o
mandate nei Gulag. Particolarmente famoso è il periodo 1936-1939, conosciuto
come periodo delle Grandi purghe.
Tra il 1938 e il 1940 l'Unione Sovietica occupò Estonia, Lettonia, Lituania,
e alcuni territori di Finlandia, Polonia, Romania, Mongolia, e Ungheria.
Sotto Stalin, L'Unione Sovietica emerse dalla seconda guerra mondiale
(conosciuta in Unione Sovietica come la grande guerra patriottica), come una
delle principali potenze mondiali, con un territorio che comprendeva gli
Stati Baltici e una porzione significativa della Polonia di prima della
guerra, unitamente ad una sostanziale sfera d'influenza nell'Europa
orientale.
STALIN, LA PROPAGANDA, IL CULTO DELLA
PERSONALITA'
Un clic sulle immagini per poterle ingrandire |
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Il confronto politico tra l'Unione
Sovietica e gli Stati Uniti persistette per molti anni e viene denominato
con il termine Guerra Fredda.
Dopo la morte di Stalin, occorse un'altra lotta per il potere, con Nikita
Khruščёv che ne risultò il vincitore. Uno dei punti più bassi nelle
relazioni USA-URSS fu la Crisi dei missili di Cuba, quando Khruščёv iniziò a
installare missili nucleari a medio raggio sull'isola di Cuba, in cui era da
poco stato instaurato un regime socialista, simile a quello stalinista
russo.
Khruščёv, che per tutto il suo periodo al potere, oscillò tra i poli opposti
di una radicale destalinizzazione (conosciuta come "distensione") e di una
difesa del vecchio ordine (come nel caso dell'invasione dell'Ungheria nel
1956) fu rimosso, nel 1964, da un colpo interno al partito, guidato da Leonid Brežnev, che governò fino alla sua morte nel 1982. Questo evento
inaugurò quella che sarebbe stata conosciuta negli anni seguenti come "epoca
della stagnazione".
Il Presidente Mikhail Gorbachev, negli anni '80, riformò
drasticamente la natura oppressiva del governo sovietico con il suo
programma di aperture detto glasnost, sotto il quale la popolazione non
veniva più gettata in prigione per aver criticato il governo. Le sue riforme
economiche, perestroika (ristrutturazione), significarono la fine
dell'espansionismo russo; l'esercito russo si ritirò dall'Afghanistan,
negoziò con gli Stati Uniti una riduzione degli armamenti, e il governo
russo cessò di interferire negli affari degli altri governi est-europei.
Nel 1991, l'Unione Sovietica si dissolse, dopo un fallito colpo di stato,
tentato dai vertici militari, che osteggiavano la direzione verso cui Gorbachev stava guidando la nazione. Forze politiche liberali e
democratiche, guidate da Boris Yeltsin, usarono il colpo di stato per
mettere in un angolo Gorbachev (che era formalmente impegnato contro gli
ideali dello stalinismo), bandendo il Partito Comunista e spezzando
l'Unione. L'Unione Sovietica venne sciolta formalmente dal Soviet Supremo il
26 dicembre 1991. Il giorno prima Gorbachev aveva rassegnato le proprie
dimissioni da presidente dell'URSS. Già in precedenza, nel corso del 1991,
singole repubbliche avevano dichiarato la propria indipendenza: 9 aprile - Georgia; 20 agosto - Estonia; 21 agosto - Lettonia; 25 agosto - Bielorussia; 30 agosto - Azerbaijan; 21 settembre - Armenia.
Il 1 luglio venne sciolto ufficialmente il Patto di Varsavia.
In ordine
cronologico, i capi dell'Unione Sovietica furono: Vladimir Il'ic Uljanov "Lenin" (1917-1924); Josif Vissarionovic Dzhugashvili "Stalin" (1924-1953); Georgij Malenkov (marzo - settembre, 1953); Nikita Khruščёv (1953-1964); Leonid Brežnev (1964-1982); Yuri Andropov (1982-1984); Konstantin Chernenko (1984-1985); Mikhail Gorbachev (1985-1991).
La Politica
Dopo la rivoluzione, il Partito Comunista
dell'Unione Sovietica (PCUS) mise fuori legge tutti gli altri partiti
politici. Il governo della nazione doveva, in teoria, essere portato avanti
da soviet locali e regionali eletti democraticamente. In pratica, comunque,
ogni livello di governo era controllato da un corrispondente gruppo del
Partito . Il più alto organo legislativo era
il Soviet supremo.
Il più alto organo esecutivo era il Politburo. Il capo del
Partito Comunista era il segretario generale, che era anche il capo di stato
e il capo del governo dell'Unione Sovietica. Egli ricopriva talvolta anche
altri incarichi, come quello di presidente.
Geografia Politica, Fisica, Economica e Demografia

LA DIVISIONE AMMINISTRATIVA DELL'URSS
Clicca qui per ingrandire (jpg-606Kb.)
REPUBBLICHE SOVIETICHE |
STATI INDIPENDENTI |
RSS Armena |
Armenia |
RSS Azera |
Azerbaigian |
RSS Bielorussa |
Bielorussia |
RSS Estone |
Estonia |
RSS Georgiana |
Georgia |
RSS Kazaka |
Kazakhstan |
RSS Kirghiza |
Kirghizistan |
RSS Lettone |
Lettonia |
RSS Lituana |
Lituania |
RSS Moldava |
Moldavia |
RSSF Russa |
Federazione Russa |
RSS Tagica |
Tajikistan |
RSS Turkmena |
Turkmenistan |
RSS Ucraina |
Ucraina |
RSS Uzbeca |
Uzbekistan |
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I SIMBOLI DI STATO |
Emblema Unione
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Bandiera
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L'Unione Sovietica copriva l'area delle 15 nazioni menzionate nella
sezione precedente, per una superficie totale di 22.402.200 chilometri
quadrati.
Nei decenni finali della sua esistenza, l'Unione Sovietica era
costituita da 15 Repubbliche Socialiste Sovietiche (RSS). Tre di queste
in particolare, condivisero una parte di storia comune e venivano
indicate come Repubbliche Baltiche. Tutte queste Repubbliche sono ora
stati indipendenti, organizzate in maniera molto blanda sotto la
Comunità degli Stati Indipendenti |
Un clic sulle descrizioni per visualizzare le cartine
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CARTA FISICA DELL'URSS |
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LA
POPOLAZIONE
Mappa risalente al censimento del 1979 dove si nota la distrubuzione
della popolazione sovietica sul territtorio dell'Unione |
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NAZIONALITA' ED ETNIE
L'Unione Sovietica fu una delle nazioni più diversificate del mondo, dal
punto di vista etnico, con oltre 100 distinte etnie nazionali che
vivevano all'interno dei suoi confini. La popolazione totale venne
stimata a 293 milioni nel 1991. L'Unione Sovietica era talmente estesa,
che anche dopo che tutte le sue repubbliche hanno ottenuto
l'indipendenza, la Russia, rimane la più grande nazione per superficie,
ed è ancora abbastanza differenziata dal punto di vista etnico,
comprendendo, ad esempio, minoranze di Tatari, Udmurti, e molte altre
etnie non russe. |
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L'ECONOMIA: L'AGRICOLTURA
L'Unione Sovietica fu la prima nazione a basare la sua economia sui
principi del comunismo, in cui lo stato possedeva tutti i mezzi di
produzione e l'agricoltura era collettivizzata. |
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L'ECONOMIA: METALLURGIA E INDUSTRIA PESANTE
Industrie e giacimenti al 1982 |
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L'ECONOMIA: PETROLIO E CHIMICA
Mappa del 1982 indicante le raffinerie di petrolio e le industrie
chimiche sovietiche |
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REATTORI NUCLEARI
Centrali nucleari e centri di proliferazione, mappa del 1992 |
:. TORNA A INDICE "LE RADICI COMUNI DEGLI STATI COINVOLTI DALL'INCIDENTE DI CHERNOBYL: L'URSS" |
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